ADR: alternative Dispute Resolution – mediazione come mezzo alternativo di risoluzione delle controversie? Sembra proprio di sì di Innocenzo Orlando
Pubblicato il:
ADR: alternative Dispute Resolution – mediazione come mezzo alternativo di risoluzione delle controversie? Sembra proprio di sì di Innocenzo Orlando
Ma cosa fa esattamente propendere le parti a decidere di utilizzare l’arbitrato ed il contenzioso internazionale invece che la meno costosa e più veloce mediazione?
Se si analizzano le leggi nazionali degli stati che hanno già ratificato e implementato la Convenzione di Singapore (Bielorussia, Ecuador, Fiji, Georgia, Honduras, Qatar, Arabia Saudita, Singapore, Turchia e Kazakhistan), si nota immediatamente come l’obiettivo di rendere facilmente esecutivo l’accordo è ampiamente rispettato: difatti, per chiederne l’esecuzione nel luogo di interesse, viene generalmente richiesta una traduzione ufficiale dell’accordo transattivo nella lingua ufficiale dello stato e la prova che lo stesso è stato il risultato di una mediazione; non viene assolutamente richiesto alcun ulteriore requisito formale o certificazione.
Nonostante la rapida esecutibilità, viene comunque garantito il contraddittorio – così come anche per il lodo arbitrale nella Convenzione di New York – in capo ai contraenti per i motivi che sono specificati esaustivamente nell’articolo 5 della Convenzione: incapacità delle parti, invalidità dell’accordo sulla base della legge che le parti hanno deciso di applicare (come dolo, violenza, errore), grave violazione degli standard imposti al mediatore che ha condizionato il consenso della parte opponente, mancanza di imparzialità e lealtà del mediatore, ed infine contrarietà all’ordine pubblico.
In definitiva, la firma e ratifica della nuova Convenzione di Singapore è un’occasione d’oro per gli Stati Membri dell’Unione Europea e per le loro imprese che operano nel mercato globale, in quanto scegliere la mediazione in caso di un conflitto legale, avendo però la tranquillità di una eventuale facile esecuzione anche transfrontaliera dell’accordo raggiunto è un “win-win” per le relazioni commerciali internazionali e per le stesse parti in conflitto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA